Segno che lascia un corpo impresso su un altro.
Il marchio [bu:r] nasce dalla collaborazione tra lo Chef Eugenio Boer e il giovane designer Gianluca Carone, curatore dell’identità del ristorante. Dopo un’intensa e lunga ricerca nasce un marchio semplice ed elegante, la trascrizione fonetica del cognome dello Chef, che racchiude e al contempo apre al mondo la sua visione. Gli iconici due punti rossi, ripresi molteplici volte nell’immagine coordinata e nei dettagli del ristorante, rappresentano l’estrema sintesi dell’equilibrio tra innovazione e tradizione. Successivamente la comunicazione grafica dello Chef e della [bu:r] family viene affidata all’art director Eleonora Moretta.
Un’attenzione particolare è data anche alla scelta dei materiali che compongono l’immagine coordinata del ristorante. Dal menu degustazione ai biglietti da visita, dalle couvette per la piccola pasticceria alla carta dei vini, tutto è stampato su carta riciclata da alimenti come il mais, l’uva, la ciliegia e la mandorla, per sottolineare l’attenzione all’ecosostenibilità e al ridare dignità attraverso un uso innovativo.
Un’attenzione particolare è data anche alla scelta dei materiali che compongono l’immagine coordinata del ristorante. Dal menu degustazione ai biglietti da visita, dalle couvette per la piccola pasticceria alla carta dei vini, tutto è stampato su carta riciclata da alimenti come il mais, l’uva, la ciliegia e la mandorla, per sottolineare l’attenzione all’ecosostenibilità e al ridare dignità attraverso un uso innovativo.
Il progetto degli ambienti di [bu:r] nasce dalla collaborazione tra lo Chef stellato Eugenio Boer e l’architetto Mario Abruzzese, fondatore di kick.office. Attraverso un costante ed intenso confronto fatto di ricerca e reciproche contaminazioni, ha origine un luogo caratterizzato da un forte legame con la personalità, la cucina e la storia dello Chef.
Gli spazi, articolati in modo flessibile attraverso elementi divisori in paglia di Vienna, sono pensati per creare ambienti intimi ed accoglienti, in costante equilibrio tra innovazione e tradizione.
L’utilizzo di tecniche e materie prime tipiche della cultura italiana, reinterpretate in modo inconsueto, rimanda al percorso formativo di Boer attraverso la penisola e alla sua attenzione alla tradizione, esaltando, nel contempo, lo spirito innovativo e anticonformista dello Chef. In modo analogo, tecniche e materiali provenienti da altri contesti rimandano ai legami con l’Olanda, dove Boer ha trascorso l’infanzia, così come alle contaminazioni con tradizioni e culture con le quali è venuto a contatto.
Le cromie decise di pareti e pavimenti distinguono in modo energico gli ambienti del ristorante, suggerendo una sofisticata analogia con i sapori forti e decisi della cucina; analogamente, materiali preziosi come il marmo, il legno di noce e l’ottone rispecchiano l’importanza e la ricercatezza delle materie prime che contraddistinguono il pensiero di Boer.
Presenze decorative inaspettate caratterizzano gli spazi in modo unico: tra questi, il monolite rivestito di elementi tridimensionali in ceramica, la carta da parati con stampe di ispirazione cinese nel colore blu tipico delle ceramiche di Delft, le pareti con la finitura di intonaco rustico di color oro.